I dispositivi digitali per la rilevazione delle aritmie si sono enormemente diffusi a partire dalla pandemia di Covid19. In questa categoria di dispositivi comprendiamo dispositivi indossabili quali swartwatches e braccialetti o fasce toraciche, patch ECG e dispositivi palmari per ECG.
Europace, Volume 24, Issue 6, June 2022, Pages 979–1005, https://doi.org/10.1093/europace/euac038
Alcuni dispositivi quali le prime generazioni di smartwatches, i braccialetti o le fasce toraciche possono rilevare il battito cardiaco mediante la foto pletismografia: sostanzialmente il dispositivo emette dal lato a contatto con la cute una luce a led e mediante dei sensori rileva la pulsazione cardiaca. Quindi il sistema rileva la frequenza battito a battito e la rende disponibile in forma di grafico (il cosiddetto tacogramma). In questo caso si può avere solo un sospetto di aritmia sulla base di un incremento improvviso della frequenza, ma in caso di extrasistoli, cioè battiti anomali singoli, questo sistema non può rilevare alcunché.
Negli smartchwatches più moderni è possibile anche registrare una singola traccia di elettrocardiogramma per 30 secondi, semplicemente mettendo a contatto le dita dell’altra mano con una superficie metallica del dispositivo (solitamente i bordi dello schermo). Possono registrare un ECG, in questo caso anche di piu’ tracce, anche i dispostivi palmari. Tutti questi dispositivi sono poi collegati ad una APP sullo smartphone, che memorizza tali tracciati e li può esportare in formato PDF.
E’ importante sottolineare che in tutti questi casi la diagnosi non è automatica tramite la APP ma va confermata da un medico esperto nella lettura di queste tracce.
Europace, Volume 24, Issue 6, June 2022, Pages 979–1005, https://doi.org/10.1093/europace/euac038
I patch ECG o smart Holter infine sono dispositivi medici, quindi non acquistabili personalmente, che permettono la registrazione anche prolungata dell’ECG solitamente fino a 7 giorni con il massimo confort, perché solitamente non hanno cavi e permettono anche di poter fare la doccia con alcune attenzioni. In questo caso verrà emesso un referto medico alla fine della registrazione.
Questi dispositivi possono essere usati per poter fare la diagnosi o creano solo un sospetto da verificare con altri esami?
Bisogna distinguere quali dispositivi sono stati testati in ambito medico e distinguere se vengono utilizzati in campagne di screening, cioè in soggetti a rischio di sviluppare una malattia ma con fattori di rischio per essa e in quel momento asintomatici, o se vengono applicati a pazienti con sintomi sospetti per una aritmia, soprattutto se improvvisa e non prevedibile e quindi non registrabile con un Holter tradizionale.
Nel caso dello screening l’esempio classico è la fibrillazione atriale. Questa aritmia è una malattia importante sia per la sua frequenza nella popolazione che per le complicanze associate.
Secondo le stime, entro il 2030 in Europa ci saranno dai 14 ai 17 milioni di pazienti affetti, con un tasso di 120000-215000 nuovi casi ogni anno. Contemporaneamente si prevede un aumento della mortalità a essa associata (da 1,5 a 2 volte) ed un aumento delle conseguenze cliniche associate come lo scompenso di cuore e l’ictus.
Il fattore di rischio maggiore è l’età perché l’aritmia incomincia a divenire frequente dopo i 65 anni e particolarmente presente dopo i 75 anni. Se uniamo l’età ad altri fattori come l’ipertensione arteriosa, la malattia delle coronarie o la presenza di disturbi respiratori come la sindrome delle apnee notturne allora la probabilità di trovare questa aritmia aumenta ulteriormente. Le linee guida, come evidenziato dalle immagini tratte dall’ultimo documento di consenso EHRA, stanno abbandonando i sistemi foto pletismografici, che richiedono una ulteriore conferma con un elettrocardiogramma tradizionale, in favore dei sistemi che registrano almeno una traccia ECG, perché se di qualità sufficiente e di durata di almeno di 30 secondi permette di fare la diagnosi.
L’ utilizzo invece in caso di sintomi sospetti e improvvisi è particolarmente utile per aritmie come la tachicardia parossistica o le extrasistoli ventricolari. Queste aritmie sono imprevedibili e quindi spesso
l’Holter, che viene prenotato ed eseguito in un singolo giorno, non riesce a rilevarle. In questi casi sono anche particolarmente utili gli Smart Holter con le durate settimanali o i dispositivi palmari che registrano fino a sei tracce ECG.
Il trattamento può essere farmacologico o mediante una procedura chiamata studio elettrofisiologico ed ablazione transcatetere, che ci permette di localizzare l’aritmia nel cuore ed eliminarla mediante la radiofrequenza o la crioabalzione. È una procedura che eseguiamo in ospedale ed essendo invasiva naturalmente non è indicata per tutti. E’ importante sottolineare che i device digitali ci permettono anche di eseguire i controlli in caso di una terapia farmacologica o ablativa, rilevando aritmie che sono divenute asintomatiche o al contrario sintomi fantasma, cioè non correlati ad una aritmia.